La piegatura della lamiera è una particolare lavorazione che provoca la deformazione permanente del pezzo esercitando su di esso una flessione. Il procedimento richiede l’osservanza di alcuni accorgimenti per garantirne il buon esito. Innanzitutto si rivela fondamentale la scelta del metallo, che deve essere sufficientemente plastico in modo da non causare rotture in concomitanza con la linea di piegatura. Estremamente importanti sono inoltre l’individuazione e la correzione del ritorno elastico, provocato dalle tensioni interne al materiale che inevitabilmente si creano una volta avvenuta la piegatura.
La piegatura in aria: caratteristiche, pro e contro
Una delle tecniche di piegatura della lamiera che trova più larga diffusione è quella che viene chiamata in aria: per eseguirla si usa un punzone che pressa il pezzo metallico in una matrice inferiore dalla forma a V. L’angolo di piega è determinato dalla profondità alla quale la lamiera viene spinta dal punzone.
Questo procedimento comporta due oggettivi vantaggi. Innanzitutto richiede minore forza rispetto ad altre lavorazioni e consente quindi di effettuare la piegatura anche di lamiere di grosso spessore. In secondo luogo offre la possibilità di ottenere angolature diverse di piega utilizzando gli stessi utensili.
Il principale ostacolo, invece, è rappresentato dalla difficoltà di calcolare la giusta profondità di penetrazione del punzone, in modo tale da compensare il ritorno elastico. Il ricorso a una pressa piegatrice di ultima generazione è la soluzione ideale per ottenere il massimo dal punto di vista qualitativo.
Le altre tecniche: la coniatura e la schiacciata
Oltre alla piegatura in aria, in ambito industriale si ricorre frequentemente ad altre due tecniche per ottenere la deformazione di un pezzo metallico: si tratta della coniatura (detta anche piega a fondo cava) e della schiacciata (o appiattimento).
Nella prima il punzone pressa completamente la lamiera fino al raggiungimento del fondo cavo della matrice. Questa metodologia assicura grande precisione e consente di ottenere angoli inferiori rispetto alla piega in aria, anche se a differenza di questa richiede maggiore forza e l’utilizzo di utensili diversi.
La tecnica ad appiattimento, invece, prevede due fasi: dopo una piegatura in aria che possiamo definire preliminare e nella quale la lamiera viene deformata con un’angolatura compresa tra i 26° e i 35°, si procede a una successiva schiacciatura (totale o parziale) della lamiera mediante l’utilizzo di apposite presse.